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NELLO SPECIFICO

Assunzioni e Tipologie di Contratto

L'ancora recente Decreto Leg.vo 81/2015 ha profondamente riscritto le regole del contratto di lavoro.

Pure mantenendo la forma del contratto a tempo pieno e indeterminato come la tipologia "normale" di svolgimento dei rapporti di lavoro, è stata ampiamente modificata la regolamentazione delle modalità particolari di lavoro, in particolare i contratti a termine, i rapporti di lavoro ad orario ridotto o flessibile, l'apprendistato, il contratto in somministrazione, i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.

La ancora recente regolamentazione, nell'ottica di incentivare lo sviluppo di tali nuove forme di rapporto di lavoro, ha operato una drastica riduzione dei vincoli legislativi in precedenza presenti nella disciplina,permangono tuttavia, per le singole tipologie di rapporto di lavoro, rigide disposizioni di ammissibilità e di tutela, che spesso sia i lavoratori, sia i datori di lavoro non conoscono, immaginando una totale, ma inesistente liberalizzazione.

E' davvero da incoscienti avventurarsi in rapporti di lavoro senza avere almeno una conoscenza di massima delle regole che governano il proprio rapporto di lavoro, in termine di diritti, ma anche e soprattutto in termine di doveri; e se la disciplina normativa appare, ed è effettivamente assai confusa e ingarbugliata, occorre rivolgersi a professionisti esperti che sappiano fornire risposte il più possibile precise e motivate.

RETRIBUZIONE

La struttura della retribuzione di un lavoratore dovrebbe essere chiara e facilmente comprensibile da chiunque.

Così non è: la comprensione della retribuzione e di riflesso, la struttura dei listini paga, è assai complicata e davvero non agevole alla lettura.

Oltre alle voci base retribuite infatti, si affiancano le più diverse voci e indennità, spesso venutesi a stratificare nel corso degli anni.

A ciò si aggiunga una assai difficile comprensione degli elementi relativi al calcolo e versamento dei contributi di natura previdenziale e la applicazione delle disposizioni di carattere fiscale.

In tale "ginepraio" il lavoratore deve, per prima cosa identificare e reperire il proprio contratto collettivo nazionale o territoriale di lavoro, poi, se non riesce a districarsi nelle disposizioni del contratto, rivolgersi a tecnici specializzati che possano aiutarlo ad identificare ed interpretare le diverse voci dei listini paga e quindi, verificare la loro esattezza, ovvero identificare eventuali errori ed evitare così la perdita dei propri diritti.

LICENZIAMENTI

Il datore di lavoro ha diritto di risolvere il rapporto di lavoro con i propri dipendenti solo a fronte della effettiva e comprovata esistenza di una giusta causa o di un giustificato motivo: le ipotesi di licenziamento libero ed immotivato, sono ormai davvero poche e riguardano tipologie particolari di lavoratori (lavoro domestico, lavoratore in periodo di prova, lavoratore che abbia già acquisito il diritto al trattamento di pensione).

Giusta causa e giustificato motivo, pure essendo espressioni spesso confuse nel linguaggio comune, rappresentano invece due tipologie assai differenti di cause di risoluzione dei rapporti di lavoro.

La giusta causa essenzialmente coincide con il licenziamento di carattere disciplinare e si configura quando il lavoratore abbia posto in essere comportamenti assai gravi e tali da rendere improseguibile il rapporto di lavoro.

Il giustificato motivo invece, soprattutto quello di natura oggettiva, va ricollegato a vicende che riguardano l'impresa e che determinano la sopravvenuta inutilizzabilità del lavoratore.

In caso di licenziamento è possibile la contestazione al fine di verificare la effettiva e valida esistenza delle condizioni che lo rendano legittimo; il lavoratore licenziato deve tuttavia attivarsi entro il termine perentorio di decadenza di sessanta giorni, attraverso una esplicita manifestazione di opposizione alla risoluzione del rapporto di lavoro.

Appare quindi importante verificare quando e come opporsi, al fine di evitare di pregiudicare i modo irrimediabile i propri diritti.

MALATTIA

Può capitare, è ovvio, che un lavoratore si ammali o subisca un infortunio che impongano una assenza, anche prolungata, dal lavoro.

Molte sono le regole che governano la sospensione del rapporto di lavoro per intervenuta malattia, o infortunio, sia norme di carattere contrattuale, sia norme di carattere previdenziale.

I lavoratori hanno spesso una conoscenza solo approssimata delle regole da rispettare, con il rischio quindi di fare errori che potrebbero pregiudicare, anche in forma grave, il godimento dei diritti riconosciuti al lavoratore ammalato.

- cosa deve fare il lavoratore che si ammali, entro quanto tempo deve comunicare l'assenza?

- cosa sono e come funzionano le cd. fasce di reperibilità?

- quanto percepisce il lavoratore durante l'assenza per malattia?

- per quanto tempo posso rimanere assente dal lavoro, senza rischiare di essere licenziato?

- può il lavoratore essere licenziato durante la malattia?

Sono solo alcune delle domande che i lavoratori si pongono; meglio non fidarsi di quello che "si sente dire", meglio rivolgersi a tecnici esperti che sappiano fornire risposte certe e motivate.

MALATTIA

Può capitare, è ovvio, che un lavoratore si ammali o subisca un infortunio che impongano una assenza, anche prolungata, dal lavoro.

Molte sono le regole che governano la sospensione del rapporto di lavoro per intervenuta malattia, o infortunio, sia norme di carattere contrattuale, sia norme di carattere previdenziale.

I lavoratori hanno spesso una conoscenza solo approssimata delle regole da rispettare, con il rischio quindi di fare errori che potrebbero pregiudicare, anche in forma grave, il godimento dei diritti riconosciuti al lavoratore ammalato.

- cosa deve fare il lavoratore che si ammali, entro quanto tempo deve comunicare l'assenza?

- cosa sono e come funzionano le cd. fasce di reperibilità?

- quanto percepisce il lavoratore durante l'assenza per malattia?

- per quanto tempo posso rimanere assente dal lavoro, senza rischiare di essere licenziato?

- può il lavoratore essere licenziato durante la malattia?

Sono solo alcune delle domande che i lavoratori si pongono; meglio non fidarsi di quello che "si sente dire", meglio rivolgersi a tecnici esperti che sappiano fornire risposte certe e motivate.

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